mercoledì 4 dicembre 2013

Road to Brazil 2014: "i padroni di casa"

Terza tappa del nostro viaggio, tocca doverosamente alla Nazione ospitante: il Brasile
Dici "calciatore" e ti viene in mente Pelé o Ronaldo, dici "calcio" e ti viene in mente il Brasile. Perché lo sport più amato e seguito al mondo (in epoca moderna, come lo conosciamo noi) sarà pur nato in Inghilterra ma è in Sud America che trova il suo epicentro. Un mondiale, per loro, vale la vita, a maggior ragione se giocato in casa. Ed ecco che, a sessantatré anni di distanza dalla disastrosa sconfitta in finale contro l'Uruguay in quel 16 Luglio 1950 (e con cinque titoli in più) la nazionale "verdeoro"è pronta a prendersi la rivincita e sfatare il tabù Maracanã. Così, dopo la vittoria nell'ultima edizione della Confederations Cup, la solita "prova generale" della rassegna intercontinentale, l'intera Nazione della Samba, del Carnevale di Rio, dei sorrisi e della felicità, messe da parte le polemiche della vigilia e potendo contare sul supporto di tutta la popolazione (non sei brasiliano se non ami il calcio), si appresta ad acciuffare il suo sesto "mundial de futebol" della sua storia, salvo sorprese "europee" (magari azzurre, aggiungerei).

UNA MAGLIA, UNA BANDIERA: 
Eccola, allora, la divisa Nike della Seleção, presentata ufficialmente durante il "Festival dos Esportes" dove erano presenti Luiz Gustavo (Wolfsburg) e Felipe Scolari (attuale CT della nazionale verdeoro) e il Creative Director di Nike Football, Martin Lotti, che definisce il kit del Brasile "come la bandiera nazionale, esso rappresenta il paese e il suo popolo". E la storia del "tutto chiaro, tutto scuro"? Per loro non vale? Evidentemente i padroni di casa hanno sempre diritto a qualche privilegio.. 







Semplice, snella, "classica". Uno dettaglio rilevante è il colletto: verde e con i lembi uno sull'altro, quasi somigliante ad una Y. Dentro, visibile, la figura del "Canarinho", disegnata da Bruno Big in un triangolo verde. Un kit pensato soprattutto per la massima comodità dei giocatori: il tessuto, infatti, è più leggero di quello della divisa della Confederations Cup del 16% con traspirazione dai fori laterali. Importanti ritocchi, infine, allo stemma della federazione (CBF): di dimensioni aumentate e con le cinque stelle sopra il logo campeggia sulla divisa ricordando che, come scritto nel retro della "toppa", chi gioca, è "Nascido para jogar futebol" che riecheggia come un urlo intimidatorio, quasi a voler dire "attenti, Neymar e compagni stanno arrivando". E noi li stiamo aspettando.

CHE FINE HA FATTO IL SUPER SANTOS?
Molto più simile ad un pallone "di fortuna", acquistato all'ultimo minuto per giocarci in spiaggia, a tre giorni dai sorteggi, ecco Brazuca, il pallone Adidas che sarà utilizzato durante le partite del Mondiale di calcio FIFA. Dallo stile indecifrabile (nonostante studi approfonditi), rappresenta i colori del Carnevale di Rio (verde, rosso e blu) e lo stile dei braccialetti portafortuna brasiliani (chi non ne ha mai avuto uno?). 




Testato da oltre 600 calciatori e 30 squadre attraverso 10 nazioni e 3 continenti, l'erede dei vari Jabulani, Teamgeist, Fevernova e gli altri "amici", suscita già parecchie critiche per via della troppa "leggerezza": assisteremo, quindi, all'ennesima rassegna piena di errori del portiere a causa delle traiettorie indescrivibili tracciate da queste "palle pazze"? Una cosa è certa: chi gioca con queste sfere, gioca con il popolo brasiliano: "brazuca" è un termine usato all'estero come definizione di "brasiliano", come se i giocatori verdeoro stessero realmente trascinando "palla al piede" un'intera nazione alla vittoria.





Fonti:
http://www.passionemaglie.it/ 

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