venerdì 27 dicembre 2013

Caro amico ti scrivo...

Sosta "natalizia" per la Serie A: calciatori e allenatori in vacanza, dirigenti al lavoro in vista del mercato. Il 2013 volge al termine. Alle sue spalle gol, occasioni, rammarico, tanto. Speranze, successi, sogni. Il tifo, quello vero, "gira" l'anno, non resta indietro. E così sono i numeri a "parlare", i classici "bilanci di fine anno". Un anno, quello del Calcio Catania, da "Bella" e "Bestia" allo stesso tempo. Dal record di punti in una stagione al record, negativo, di sconfitte. Tutto in dodici mesi. "Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po'.." direbbe un "Dalliano" presidente Pulvirenti, forse fin troppo pensieroro ultimamente. Lui che ha visto rovinosamente crollare l'immagine del suo "giocattolo perfetto", tanto perfetto da essere considerato il modello stesso di "società perfetta". Ma si sa, quando la posta in gioco diventa più alta è difficile per tutti ripetersi. Pensieroso anche il mister, Gigi De Canio, che ha chiesto al nuovo anno dei rinforzi per la sua rosa. Già al lavoro, invece, Pablo Cosentino alla ricerca dei "regali" al mister e ai tifosi. In vacanza i giocatori, ognuno dalle proprie famiglie (sempre che non sia arrivato un altro giocatore a "portartela via"..), a riposare (chi più, chi meno) dalle fatiche di un inizio di stagione "turbolento". Uno sguardo al 2014 passando per il calciomercato, quindi. Passaggio, "forzato", per una salvezza insperata. E si perché, se il 2013 iniziava tra i sorrisi e le certezze dei 25 punti in classifica, il nuovo anno avrà come colonna sonora la famosa sigla di "Mission Impossible". Il presidente Pulvirenti, negli inediti panni di Tom Cruise, proverà quindi a salvare la causa del suo, nostro, Catania con il supporto, incessante, di chi ci crede. Chi, forse più dei giocatori, dona l'anima per raggiungere una vittoria, quasi volesse scendere in campo a segnare. Il tifoso: lui che è mister, presidente, dirigente, uomo-mercato, opinionista e attaccante allo stesso tempo. Lui che non perde mai la speranza, neanche a 10 punti, ultimo in classifica. "Toglietemi tutto ma non il mio...Catania!", insomma. Così, mentre i tifosi "eleggono" il Papu Gomez "rossazzurro dell'anno", altri rimpiangono chi è migrato verso altri lidi: Giovanni Marchese e Ciccio Lodi, tra questi. I nostalgici invece richiamano a gran voce mister Maran, alcuni, rassegnati, guardano al nuovo anno come ad un nuovo ciclo che riparte da zero, lasciando acceso quel lumicino di speranza che chi ama il calcio, anche sotto di tre gol a due minuti dalla fine, tiene vivo aspettando nella rimonta finale. Quella speranza che un tifoso non getta mai via, neanche vedendo la sua squadra passare da "piccolo Barcellona" a "squadra che non riesce a vincere", ultima, a 10 punti, perché sa che al Catania niente è impossibile. E' la storia che lo insegna. E' la storia di chi è risorto dalle ceneri, "abbattuto" più volte, ma che adesso è qui a giocarsela perché "NOI siamo il Calcio Catania". Adesso, forse, anche più forti di prima.


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