lunedì 6 gennaio 2014

Lodi, Lodi, Lodi!

Torna lui e cambia tutto. O meglio, tutto ritorna alla normalità. Tutti contenti, lui per primo: è tornato Ciccio Lodi, è tornato il Catania. Non c'è stato un tifoso che, presente allo stadio, salite le scale non abbia cercato con lo sguardo l'uomo in tuta blu impegnato nella fase di riscaldamento. Si rompe subito il ghiaccio, come fosse il "primo appuntamento": dagli spalti si ascolta un coro misto a tanta emozione. E così il saluto di chi torna a casa da un viaggio, come a voler dire "Sono tornato, mi siete mancati!". Quasi passano inosservati i nomi dei giocatori del Bologna annunciati dalla speaker. Il conto alla rovescia e poi il boato, la sorpresa di un abbraccio dei tifosi di un Massimino stracolmo: "Bentornato!". Il Catania gioca, finalmente, quasi come se il tempo non fosse mai passato: due scambi tra il centrocampo e l'attacco, "due parole" scambiate tra Bergessio e Plasil attraverso un pallone ed Alvarez che vuole inserirsi nella discussione. Il Catania è vivo. Le fasce, "queste sconosciute", il centrocampo prende forma, si gonfia e si sgonfia, si allarga e si stringe, blocca le azioni del Bologna, crea sull'esterno. Frison si annoia, ed è già un buon segno. Un film già visto, uno di quelli che non ti stanchi mai di guardare. Mancava solo il regista, in tutti i sensi. Calcio piazzato, punizione dalla trequarti. Se ne incarica Francesco Lodi. Un uomo solo in barriera, "siamo piazzati male!", dicono dalla tribuna. Il vuoto alla battuta, l'esplosione subito dopo. Tempesta d'emozioni, Bergessio insacca di testa e corre ad esultare sotto la "B", Lodi corre ad incitare i tifosi. Come una liberazione, "finalmente". Il Catania è in vantaggio come non capitava da (troppo) tempo. Il Bologna della ripresa è una squadra in formato "corsaro", con il coltello tra i denti. Il Catania è la solita vettura al diesel che, però, quando parte lo fa nel modo giusto. Punizione, trenta metri. Neanche a dirlo, il regista sospende "le riprese" e, quasi a voler girare un nuovo capitolo di Harry Potter, disegna la sua solita parabola "magica": palo. Il rammarico, vuole segnare, si vede. Il gioco del Catania è pura poesia: Plasil scambia ,alla "cieca" (o ceca nel suo caso), un filtrante con Pitu Barrientos che disegna un assist per Gino Peruzzi. Cross basso e braccio di Morleo in area di rigore: troppo evidente per non fischiarlo, troppo importante guadagnarlo. Siamo ad Hollywood, fotocamere pronte con il flash acceso, tutti a riprendere questo momento, tutti ad immortalare il regista che vuole lasciare "le impronte" come i grandi del cinema: 2-0. E' lui la star, è lui il protagonista di questo film e va sotto la curva quasi a chiedere ai suoi tifosi "quanto mi siete mancati!?". Il Catania cresce e diventa grande, non è più una sfida salvezza, è una passerella di grandi attori: Pitu becca il palo a tu per tu con Curci. Torna il gioco, torna il solito Gonzalo Bergessio: corre, lotta, fatica, si sbraccia, rischia di farsi male ma si confonde di fronte allo specchio della porta, quando tutto lo stadio era pronto a gridare al gol. Che gioia però, che magia! Troppo facile parlare di un Bologna inferiore, troppo facile dare tutti i meriti a Francesco Lodi. Ma forse proprio perché fin troppo facile che non bisogna smettere di credere. E' tornato il Catania gente. 


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