giovedì 16 gennaio 2014

La solitudine dei numeri primi

Tre vittorie, 13 punti in classifica in campionato. 11, un numero primo, come Leto. Oggi, per un istante, il Massimino aveva ritrovato il sorriso. Per un secondo, appunto. La partita persa contro il Siena per 1-4, valido per gli ottavi di finale di Tim Cup, è lo specchio nonché la perfetta definizione di questa prima parte di stagione: disastro. Vorrei iniziare dalla fine: il pubblico del Massimino applaude, in campo rimane una sola squadra a salutare e ringraziare tutti. L'atmosfera perfetta è rivolta agli "eroi" del Siena, squadra di Serie B in visita oggi a Catania per una pura formalità: "la partitella" di turno (di solito, ogni squadra di Serie B ne ha una a stagione, quella che si dà per "persa", quella che giochi perché "la si deve giocare" ecc), in Coppa Italia, col campionato fermo da due settimane. Il "capo branco", Michele Paolucci, l'ex, uscito qualche minuto prima tra gli applausi. "A Catania un pezzo della mia storia", indica il cuore ai tifosi: il pubblico apprezza. In campo, invece, solo confusione e, tra il panico generale (giocatori "impazziti" a correre per il terreno), la figura di un uomo, solo, sconsolato. Il triste (più che mai), mister De Canio, bersaglio dei cori dei tifosi, degli insulti. La figura della "maestrina" che non riesce a trattenere i propri alunni mentre scorazzano per la classe è più che mai azzeccata oggi. "Il campionato è un'altra cosa!" Ma il problema non è lui, la persona intendo. Così calmo, indifferente a qualsiasi provocazione: lui ha la grande sfortuna di essere nato nell'epoca sbagliata. Il catenaccio, sostituito dal calcio veloce e offensivo del "tiki-taka" ossessivo, è fuori moda, un po' come la tuta con l'impermeabile della società indossata dal tecnico. Ma non sfigura mica eh con quel suo capello brizzolato! Ma la gente è stanca, più rossa che azzurra tanta la rabbia, incontenibile quasi ai gol "bianconeri" di oggi. E pensare che questo bel pomeriggio d'inverno era iniziato con lo splendido gol di Leto.. "Dai che vediamo una goleada!" E quando Maxi supera in dribbling Matheu? Alla faccia! Il 12 gli dona, sublime il suo scatto, meraviglioso l'assist, un po' meno la cresta. Ahi Wanda Wanda...Ahi Ciro Ciro! "Scendi Ciro!", ma non dalle scale eh, fatti aiutare! Scendi che ci serve il quarto a scopone! Catania "Rinaudo" al quarto minuto (curioso come l'unico a "dare l'anima" oggi sia stato un giocatore arrivato pochi giorni fa). Paolucci "l'eroe", Andujar "il protagonista". Meraviglioso sul primo gol, superbo (a volerlo imitare è impossibile) sul secondo, fenomenale sul terzo: un gesto d'alta scuola, difficilissimo per un portiere. Lasciar passare il pallone e non cercare di prenderlo è, per un portiere di medio/basso talento, una vera impresa. Al quarto gol si esibisce in una sorta di "tuffo da fermo" da 2 in pagella: la Cagnotto storce il muso, non partecipa alle olimpiadi (e forse neanche ai mondiali). La solitudine dei numeri primi, di chi oggi era allo stadio ad applaudire il Siena a fine partita. Dei giocatori, i "numeri primi" che corrono in solitudine per il campo: nessuno la passa, tirano tutti. Non egoisti ma "assetati" di gloria personale, vogliosi di quella fetta di torta "conservata in frigo" e che sta per andare a male, per godersene un po' prima di buttarla via. Il Catania sembra avere una scadenza adesso, somiglia ad uno yogurt al gusto "prugna e cereali" riposto nell'angolo dell'ultimo ripiano del frigorifero, in attesa di qualcuno che lo mangi o, più semplicemente, di essere retrocesso a "scaduto" ed essere gettato nel "purgatorio" del cestino. 

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