mercoledì 15 ottobre 2014

Anatomia del disastro: il post-conferenza di Pulvirenti


NOTA BENE: Quanto scritto in questo pezzo su un comunissimo "blog" (anche Beppe Grillo ne ha uno, lo sapete) non è da considerare come "pensiero assoluto" in quanto il mio "essere giornalista" è strettamente legato, secondo alcuni, all'essere "in malafede", ridicolo e offensivo. Io non sono un Presidente, e di conseguenza sono nel torto: se scrivo di ciambelle o se scrivo male di Leto. 

Bene, "salve a tutti". Ho lasciato che il mio pranzo, "inspiegabilmente" andato di traverso alle 15 di lunedì pomeriggio, finisse il suo corso...con calma, poi, ho guardato un estratto della conferenza del Presidente del Catania, Nino Pulvirenti, e dovete credermi...è andata di traverso anche la cena! Poi, però, devo ammettere di aver dormito tranquillamente.

Sostanzialmente: perché?

In questa "guida alla conferenza di Pulvirenti", il mio proposito sarà quello di analizzare i passaggi clou e di confrontarli, poi, con la realtà dei fatti. Partiamo dall'inizio: il Presidente non lascia il Catania.

E fin qui, devo ammetterlo, c'ero arrivato anche io, "giornalista in malafede". Non ho ben capito, allora, perché il Presidente di una società di calcio, reduce da una retrocessione, penultimo in Serie B con 6 punti in 8 partite, debba parlare pochi giorni dopo la conferenza dell'AD della stessa squadra, Pablo Cosentino. Ma lui, chiaramente, non si era presentato per dimettersi, e ci siamo.

Passiamo al secondo punto: Pablo Cosentino. "Chi è?", ah no, scusate l'abitudine. "E' un dirigente valido, valuterò il suo operato a fine stagione". Mi viene il dubbio che per "stagione" Pulvirenti intendesse quella che va dal 2013 al 2015: una stagione di due anni, insomma. Dovrebbe, poi, spiegare il termine "valido": per cosa? Avrà un documento di validità e non di in...AH nono Antonio, non ci siamo! Calma, dai, contieniti.

A dire la verità, caro Presidente, a fare l'AD come lo fa Cosentino ci riesco anch'io: a FIFA, infatti, ho vinto tutti i campionati comprando Cristiano Ronaldo e Messi...gratis! E poi, mi scusi, ma quante opportunità bisogna dargli? Il discorso, lo sa, è noioso...Gasparin, Lo Monaco...ma questo, Cosentino, non ne combina una giusta! "Glielo dico da amico...", avrebbe detto Razzi...

Terzo e ultimo punto: i giornalisti. Ammesso che i giornalisti siano diventati "giornalisti di Serie A" grazie a lei, lei è diventato "Presidente di Serie A" grazie ai giornalisti. E se lei, ieri, era ancora seduto di fronte a tanti giornalisti, lo deve a questi ultimi che lo hanno difeso "anche troppo". Mi dica, la prego, perchè dovremmo continuare ad attribuire le responsabilità di questo disastro all'AD Cosentino? Potremmo benissimo attribuirle a lei, ma no! Non lo facciamo! E siamo qui, ancora, ad ascoltarlo. Ma il livello è basso, come dice lei...lei, a capo di aziende, non certo a sgobbare come me, un giovane e aspirante giornalista che, per pagare benzina e uscite il sabato sera, lavora tutti i giorni conciliando più impegni! Beh, ma anch'io mi troverei in difficoltà al suo posto, come lei si troverebbe nella stessa situazione nel mio, ammesso che ci sia mai stato! E' stanco degli insulti...e noi?

Noi non possiamo esserlo, noi dobbiamo essere "incompetenti", noi possiamo permettercelo. E qui ha ragione: lei non può. Lei non può fare ciò che facciamo noi, lei fa il Presidente. E la sua squadra è in Serie B, dopo una retrocessione, a 6 punti in 8 giornate. E ok dai, abbiamo scherzato.



Nessun commento:

Posta un commento