domenica 16 marzo 2014

La forza di ripartire

Game over. Sarò esplicito (è un blog, mica un giornale): caro presidente (stavolta, ahimé, con la "p" minuscola) che storia racconterà a noi, poveri stupidi (e a volte "ridicoli") tifosi? La storia della squadra più forte di sempre, lo sa, non va più di moda. Ma non la criticherò: anche io, lo ammetto, ho creduto di tifare per il Catania più forte di sempre. Talmente forte da riuscire nell'impresa di distruggere quel che di buono è stato fatto negli ultimi due anni: e, bisogna ammetterlo, si tratta di un'impresa. Racconterà mica delle meravigliose gesta della "risorsa" Cosentino? Monzon, a FIFA, era un signor giocatore. Leto, a PES, anche. Plasil e Biraghi li "acquistavo" in ogni mia squadra da "allenatore virtuale": scelte azzeccate, quindi, caro presidente, nulla da ridire. D'altronde, ci racconterà anche di come il simpatico De Canio ha migliorato la media punti: per un istante, ammetto anche questo, avevo riso alla sua battuta su quel "grande uomo di calcio" quale l'unico allenatore al mondo capace di farsi esonerare da qualsiasi squadra avesse allenato. E anche questa è un'impresa, e nell'anno delle imprese, ci sta. Ci racconterà, forse, di quanto non avessimo bisogno di attaccanti? E chi, caro "primo tifoso" (appunto, tra virgolette), può mai comprare un'altra punta se in campo può schierare un goleador come Bergessio? O magari una goleador, le caramelle, tanto dolci quanto innoque. Ma avevamo anche Petkovic che, purtroppo, è stato esonerato dalla Lazio del suo amico Lotito. Vuole forse dirci che puntavamo davvero su Bruno Petkovic? Perché lei stesso ha detto di essere stato deluso dallo scarso rendimento della punta. Che "Maxi" guaio ritrovarsi a Gennaio senza attaccanti. Immagino già il suo prossimo argomento: "non abbiamo trattato i seguenti giocatori...", chi? Giannetti aveva già firmato, Floccari rischiava di segnarci oggi, Okaka gioca bene alla Samp, Cristiano Ronaldo batte il Malaga a La Rosaleda e Ibra...Ibra non voleva venire, ha ragione. Avevamo Leto, e abbiamo preso Fedato che, però, non piace a Maran. E Maran è l'allenatore. Ma il giocatore non piace: e qui qualcosa non quadra. Come non quadra la sua reazione, carissimo, "il giorno dopo" la sconfitta contro il Milan negli studi di una trasmissione sportiva. Non quadra, non eravamo abituati a vederla così. Ed eravamo abituati (troppo) bene. "Ridicoli e offensivi" sono stati giudicati i giornalisti che davano voti bassi alla squadra dopo una prestazione da Pescara (non me ne vogliano). Il presidente butta giù la maschera: ridicoli e offensivi i giornalisti. Prima, netta, frattura tra la società e "il resto del mondo". Riprendiamo Lodi...a proposito, gioca ancora? Una partita, niente di più. Rinaudo, un fenomeno: e dico sul serio. Intuizione di Cosentino: diventa anch'esso fenomeno. E che storia sui giornalisti ci racconterà ancora? Chiamati a raccolta in sala stampa la scorsa settimana, "catechizzati" per non star vicino alla squadra. Siamo noi ad averla delusa. Noi, ad un tratto, diventiamo i colpevoli di un'annata storta. Noi, chiamati a raccolta per sostenere la sua squadra. Noi che, però, non possiamo parlare, non possiamo discutere dei fatti perché "non facciamo il bene del Catania". Ha ripreso un Maran più tirato che altro. Caro presidente, e mi accingo a concludere, non voglio generalizzare, quindi non punterò il dito contro di lei. Siamo ultimi, caro presidente, "giù la maschera", è finita, come la voglia di lottare. E' stato un bel viaggio, "atteriamo", prendiamo i bagagli e ripartiamo da zero: la Serie B non è poi così male. Progettiamo da capo, e poi si riparte. E si, si riparte, come su un aereo, o "un aeroplanino", come quello che appena due stagioni fa faceva del Catania "il piccolo Barcellona". Ma adesso l'aeroplano perde quota e, così come "altri" aerei di sua conoscenza, lascia a terra i passeggeri che, fino all'ultimo, saranno al Massimino a sostenere e tifare, nonostante il viaggio sia finito. Perché un amore dura per sempre, e NOI per il Catania ci saremo SEMPRE. 



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