venerdì 21 novembre 2014

Leto-man!


Catania è una città proprio strana! Pensate: gli argomenti su cui scrivere non mancano mai (motivo per cui, in questa realtà, nascono più testate giornalistiche che fiori). Potrei, infatti, esporvi le mie riflessioni sul pugno in faccia subito dal Sindaco Bianco, parlare della “simpatica trovata” della riduzione degli appelli annuali all’Università di Catania, ma mi accingo a discutere su quello che è stato l’argomento “per eccellenza” nel corso di questa lunga settimana: Leto-Man.

A scanso di equivoci vari, giudizi emessi da animatori che si credono giornalisti o giornalisti che si credono animatori, pronti a puntare il dito contro il prossimo, PREMETTO CHE il sottoscritto (che non è ancora un giornalista, come qualcuno ha avuto modo di sottolineare) non ha mai provato stima nei confronti del giocatore argentino, conoscendo la carriera calcistica di questo e non ritenendolo all’altezza, né nei due giorni di vacanza a Liverpool, né nelle partitelle in Grecia.

Veniamo al dunque: in venti minuti, l’uomo goffo col codino e i baffi è diventato un vero e proprio idolo per la tifoseria rossazzurra, tanto da essere accostato a “Cristiano Ronaldo” per le doti tecniche e atletiche. Doti, fino a quei due gol, sconosciute ai più. Anche a me, lo ammetto. Eccezion fatta per la prima rete, un tiro al volo di sinistro, la seconda rete è stata un capolavoro del “paraculismo”: non potendo imitare Eto’o o Robinho, Leto è riuscito a segnare a porta vuota. VUOTA. E credetemi: è difficile!

Ma il bello doveva ancora venire: Leto è passato, quindi, da “bidone” a “fenomeno”, già dalla sera di Domenica. Un noto giornalista, infatti, non contento di aver “umiliato” pubblicamente l’argentino negli “episodi precedenti”, si è dilettato in una giravolta degna del primo “Onorevole” di turno, puntando il dito contro “gli allenatori della domenica”, coloro che, ovvero, continuavano a criticare Leto.

A Catania, credetemi, Leto è diventato Obama. Il pugno in faccia a Bianco lo ha dato lui, ed è stato graziato dalla Regina in persona! Per una settimana, Cosentino ha preso le sembianze di Lo Monaco, tanto che nessuno ha osato lamentarsi dello scarso operato del dirigente argentino! Anzi! “Bravo Cosentino! Finalmente gli acquisti di Cosentino stanno venendo fuori! Che gran giocatore Leto! Ha bisogno di fiducia! La pasta al sugo ha bisogno del parmigiano! Non ne voglio cipolle nell’insalata! Il cielo è azzurro sopra Berlino!”.

Ma…davvero i problemi del Catania sono stati “magicamente” risolti da un pareggio “rocambolesco” contro il Trapani? Davvero Leto, in calzamaglia e mantello, ha cambiato “da così a così” le sorti di una squadra, il Catania, che gioca “a fortuna”? No, assolutamente! Il Catania “scarso è e scarso rimane”, ahinoi! E, anzi, dobbiamo ancora soffrire: siamo in estrema difficoltà…e non abbiamo affrontato Carpi, Bologna, Livorno e le altre! Insomma, questo grande clamore causato da “Leto” sembra somigliare sempre più a un’assonanza che fa rumore e puzza, ma poi scompare.


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