Perché credere? Perché no? Perché non costa nulla, nemmeno
fatica. Perché continuare a sperare? Perché il Catania è e rimane il Catania,
nonostante tutto: colori e amore infinito. Storia e tradizione: appartenenza ad
oltranza. Perché al di là delle quattro sconfitte consecutive, la passione
rimane, così come la possibilità di approdare ai Playoff. E poi, chissà…è pur
sempre un altro campionato, no?
Siamo onesti, senza nasconderci: il tifoso catanese, per
quanto disilluso e rassegnato, non smetterà mai di sognare e amare. Non è certo
una colpa, né un peso negativo, quello di essere legati visceralmente a questa
squadra. Allora, perché credere? Perché no? Il calcio è una religione: senza
voler essere blasfemi, basterebbe chiamare in causa Blaise Pascal con la sua
“scommessa sull’esistenza di Dio”. Esiste? Non esiste? Puntiamo, e paragoniamo:
il filosofo dice che se scommettiamo che Dio esiste e vinciamo abbiamo vinto
tutto, ma se perdiamo non abbiamo perso nulla. Anzi: c’è solo da guadagnare a
crederci, perché avere ragione equivale alla possibilità di vivere nel regno
divino in futuro. In caso contrario non accade nulla. Bene, con questa premessa
abbastanza sintetica (che non rende onore alla tematica) ritorniamo al Catania:
bisogna realmente pensare ai Playoff? Sì, perché dovesse arrivare una
qualificazione (o altro) si potrà gioire e continuare a sperare. Altrimenti si
potrà porre le basi per la progettazione del prossimo campionato.
Passiamo al campo: la nostra scommessa ci dà ragione. I
rossazzurri, attualmente, sono a un solo punto dal decimo posto, nonostante il
periodo parecchio negativo. Il potenziale tecnico a disposizione, da Pisseri a
Pozzebon, insieme alla panchina “lunga” e il calendario avvalorano la nostra
tesi, ma sul terreno di gioco poco è stato dimostrato, a voler essere sinceri.
Tanto è che crederci, stando al momento psicofisico della squadra, non è cosa
semplice: ma come dicevamo? Perché non farlo? Ah, già, vero: gli ultimi quattro
anni. E come dar torto e togliere la voce a ciò che è stato e che ancora
brucia? Ma se dovesse riuscire tutto? Che succede? Si può guardare avanti, al
regno divino di chi spera un ritorno al principio: dell’amore che non finisce
mai e che trascende i limiti della razionalità umana.
(Lo trovate anche su http://catanista.eu/2017/03/29/perche-credere-perche-no/)