domenica 25 gennaio 2015

Un extraterrestre chiamato Pogba


Un primo tempo giocato non ad altissimi livelli, poi decide di atterrare sul pianeta Terra, in zona Juventus Stadium, e sblocca la partita con due giocate da extraterrestre: Paul Pogba risolve "da solo" la difficile sfida contro un buon Chievo e consente alla Juve di allungare momentaneamente sulla Roma.

UMANO TROPPO UMANO - Quella contro il Chievo non è stata una partita semplice per la Juve: pur non giocando male, la squadra di Allegri non ha creato grossi problemi alla squadra clivense, merito anche di un ottimo atteggiamento degli uomini di Maran. Lo stesso Pogba, nella prima frazione di gioco, è apparso sottotono, alla continua ricerca della posizione in campo, pur lottando su ogni pallone: gli spazi chiusi e lo scarso movimento di Morata e Vidal non lo aiutano, costringendolo a cercare l'azione solitaria che, però, non va quasi mai a buon fine. Un normale giocatore sarebbe lentamente scomparso dal campo col passare dei minuti, annientato psicologicamente e tatticamente dagli avversari, ma lui no: lui non è umano.

DI UN ALTRO PIANETA - Nel secondo tempo la musica non cambia: lui è lì, su ogni pallone, ma non è incisivo. Gioca con una semplicità disarmante, corre come una gazzella seminando facilmente i giocatori del Chievo, eppure non riesce a trovare lo spunto giusto. Fino al 60', quando va in onda il "Pogba-show": il francese si alza dalla sedia e decide, come annoiato, che la Juve deve vincere questa partita. Dribbling stretto e tiro di sinistro immediato, una saetta, quasi impercettibile all'occhio umano, che batte Bizzarri: 1-0, e Pogba c'è, è di nuovo in campo, diventa protagonista. Da quel momento ogni palla passata dai piedi dell'extraterrestre col numero 6 sulle spalle diventa "oro". I giocatori del Chievo non lo toccano quasi più, come coperto da un velo di luce: al 74' è ancora lui che, volando in cielo, suo habitat naturale, arpiona un pallone impossibile in area e lo calcia propiziando, sulla respinta del portiere clivense, il raddoppio di Lichtsteiner.

SE LA VITTORIA AVESSE UN NOME - Se la "vittoria" avesse un nome, insomma, si chiamerebbe Pogba: come già accaduto più volte, il francese sblocca la partita per la Juve consentendole di vincerla. E i punti conquistati oggi, in ottica campionato, sono punti pesantissimi: Juve momentaneamente a +8 dalla Roma, in attesa della sfida del Franchi. Un Pogba che, però, potrebbe far meglio. La domanda sorge spontanea: se un giocatore simile riesce a decidere un incontro pur non giocando al massimo nell'arco dei novanta minuti, cosa potrebbe fare al 100% delle possibilità?