sabato 2 agosto 2014

L'impiegato "non impiegato"


"Com'è umano lei!", carissimo megadirettore. Umano, sì, ma con la scorta. Per non sbagliare un passo, per carità! Nessuno, qui, vuole che le si sporchino le scarpe. "Facci" pure, direbbe qualcuno. Ma, così, per curiosità: per la scorta, la sostituiscono? Me lo sono sempre chiesto. O magari è un sosia. O un ologramma. O lei, in carne e panza. Ma quanto mangia? Altra curiosità, mi scusi, sono un tipo che si sorprende facilmente. E scusi, ancora, se mi sento Fantozzi: un personaggio talmente inutile da far sentire importante un ramo. Ma io ci tengo, che lei ci tenga. Ed è questo il punto.

Il problema, quello vero, è il modo di fare. 

Ma il maccherone, lo vuole col sugo? Mi viene, spesso, questo dubbio: la camicia, bianca, si sporca. La cravatta, pure. Che magna a fa'? E, intanto, a momenti se magna pure me. Caro mio megadirettore, ascolti bene: faccia palestra, aiuta. Stimola la mente e il corpo. E poi, gentile megadirettore, deve smaltire i pesi che ha "sulla panza": e sono parecchi!

Mi chiedo, ancora, come faccia a dormire tranquillo. Sonnifero e via, si dorme, dimenticando il precariato, la crisi e le vergogne da lei commesse. Lei gira con la scorta, la gente in macchina, con la ruota "di scorta". Non ha i soldi per il pane, e lei neanche: non paga.

Caro mio megadirettore, che per ora non ha una faccia: semmai dovessi diventare Ugo Fantozzi, vorrei incontrarla. Magari, con la sedia in pelle umana e l'acquario dei dipendenti. Vorrei sorriderle, abbracciarlo, e dirle che va tutto bene. Perché? Perché io e lei siamo uguali: due imbecilli, "in carne e panza".